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"Il ragazzo e il cervo" racconta la storia di Mattia, accompagnandolo dall'infanzia all'età adulta; dal piccolo villaggio di montagna, in cui è nato e cresciuto, alla città dove, giovane uomo, sceglie di abitare; dal sentimento confuso e perturbante con cui vive il manifestarsi della sua identità sessuale all'accoglienza di sé e della sua singolarità; dalla chiusura in se stesso al piacere di relazionarsi e di raccontarsi. La città gli offre uno spazio più libero in cui pensarsi, esprimersi, sperimentarsi, ma resta profondo il legame col paese d'origine: un lembo di tranquillità paradisiaca, fatta di fiumi, boschi, pascoli, campi coltivati, dove, però, accanto al fascino di antiche tradizioni, dominano rigidi modelli di comportamento e pregiudizi. Da quella natura selvaggia e accogliente, di cui il cervo inseguito dal lupo, visto dalla finestra di casa quand'era bambino, diventa l'emblema, il ragazzo riceve l'energia per fare i conti con se stesso, affrontando i conflitti e conservando intatto il suo mondo affettivo originario, come chi sa portarsi appresso tutti gli strati umani che lo costituiscono senza rancori né nostalgie.